A seguito della partecipazione alla conferenza stampa “Emergenza Gaza: proteggere la popolazione civile, stop alla violenza” indetta da Amnesty International e AOI – Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale – Amel Italia sottoscrive e rilancia quanto discusso e richiesto.
Il 25 Ottobre 2023 tramite i portavoce di Amnesty International, AOI, Assopace Palestina, Rete per il Disarmo ed EducAid, è stata portata all’attenzione di giornalisti e parlamentari la cruda realtà di quanto è in atto dal 7 ottobre in Israele e Palestina, andando oltre la mistificazione e la propaganda mediatica a cui abbiamo assistito finora.
Se necessaria è la condanna delle azioni perpetrate da Hamas contro la popolazione civile israeliana, altrettanto necessaria è la condanna alle azioni dell’esercito e dei coloni israeliani nella loro risposta sproporzionata e indiscriminata, portata avanti tutt’ora in violazione dei principi cardine del diritto internazionale umanitario.
I bombardamenti a tappeto, l’utilizzo di armamenti proibiti e l’assedio, sono strumenti che portano ad un inevitabile coinvolgimento della popolazione civile - e nella fattispecie del grande numero di persone che abita la striscia di Gaza - costituiscono una punizione collettiva per le azioni di un unico gruppo militante.
Inoltre, la totale impunità nella quale esercito e coloni israeliani agiscono in Cisgiordania e Gerusalemme Est è altrettanto problematica e sprezzante del diritto internazionale.
Alla luce di tali avvenimenti, è stata sottolineata l’urgenza di affrontare e superare il doppio standard con cui istituzioni e media hanno affrontato e continuano ad affrontare la questione. Ignorando le responsabilità di Israele e deumanizzando la popolazione palestinese, giustificando di fatto azioni di guerra sproporzionate, portate avanti con armi vietate dal diritto internazionale e che in alcun modo discriminano tra obiettivi militari e civili, ai danni dei civili di Gaza e Cisgiordania.
Le parole del portavoce di Amnesty International se da un lato ricalcano l’impellente necessità di riconoscere e invocare l’interruzione di crimini di guerra di entrambe le parti coinvolte nel conflitto, dall’altra intimano al governo italiano e alla comunità internazionale di attivarsi affinché si possa raggiungere un cessate il fuoco.
“Gli Stati dell’Unione Europea hanno deciso di affondare il diritto internazionale umanitario” sono le parole che colpiscono al cuore una politica di totale appoggio all’azione militare di Israele, ipocrita e di parte, che privilegiando l’interesse politico ed economico a discapito persino dei valori fondativi dell’Unione.
È inoltre importante tenere a mente che gli eventi innescatisi con l’attacco terrorista di Hamas il 7 ottobre si collocano nel più ampio contesto di un conflitto e un’occupazione militare iniziata nel 1948. Da allora, Israele mantiene i territori palestinesi sotto una brutale occupazione militare che ha assunto le caratteristiche di un regime di apartheid, circostanza ribadita anche dalle parole espresse dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per cui “La popolazione palestinese è soggetta da 56 anni a un regime di soffocante occupazione”.
Le vittime civili hanno raggiunto cifre vertiginose oltre le 7,000, ed ognuna è una vita spezzata, privata di diritti inalienabili. Famiglie intere spazzate via da bombardamenti indiscriminati fanno pensare ad un’intenzione genocida il cui fine ultimo è la cancellazione di Gaza e dei suoi abitanti, rinforzato dalle ultime dichiarazioni da diversi esponenti dell’esercito e del governo israeliano.
Una tregua è necessaria, l’interruzione degli attacchi di Hamas verso Israele, così come l’interruzione dell’assedio e del regime di apartheid nei confronti dei civili e della popolazione palestinese.
A seguito di una costante, ripetuta e documentata violazione dei diritti umani, anche Amel Italia si unisce nella richiesta di Amnesty International e AOI al Governo Italiano di:
Esercitare pressioni sullo Stato di Israele per porre fine all’assedio totale della Strisci adi Gaza, garantendo accesso al territorio ad aiuti umanitari e beni essenziali;
Invitare tutte le parti coinvolte al rispetto del diritto internazionale umanitario, delle Convenzioni di Ginevra e, in particolare i divieti di attacchi indiscriminati contro civili e obiettivi civili, nonché al rispetto del principio di proporzionalità;
Chiedere l’astensione dal condurre operazioni militari che possano pregiudicare l’accesso sicuro ad assistenza umanitaria e cure mediche da parte dei civili;
Sostenere e promuovere incondizionatamente il lavoro della Corte Penale Internazionale e delle Nazioni Unite;
Astenersi dal fornire armi o aiuti militari alle parti del conflitto ed esortare gli altri Stati a fare altrettanto;
Insistere per una tregua ed un processo di pace che garantisca i diritti fondamentali di tutta la popolazione civile.